LA GRANDE MENZOGNA DEL CAPITALISMO: MONOPOLIO E CONCORRENZA PERFETTA

Matteo Roncaglio
4 min readNov 27, 2020

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I monopolisti dormono così…oppure no?

Allo stato attuale delle cose, quanto è monopolista il nostro mondo? E quanto è invece davvero concorrenziale?

Spesso non percepiamo le aziende come troppo diverse tra loro, ma la realtà è binaria.
Ogni azienda rientra infatti in una di queste due categorie:

  • la categoria 0, in cui l’azienda ha concorrenti
  • la categoria 1, in cui non ne ha

La confusione proviene da una precisa scelta comunicativa: sia le aziende monopoliste che le altre hanno un diretto interesse nel percorrere una narrazione che le identifichi nell’altro insieme.

Cerchiamo di approfondire.

LE MENZOGNE DEL MONOPOLISTA

L’azienda monopolista mente sulla propria condizione per tutelarsi.

Esporre il proprio monopolio significa farsi scrutinare dalla legge e, soprattutto, attirarsi le ire dei consumatori.
Visto che il loro profitto è strettamente collegato alla loro condizione di monopolio, l’interesse sarà di esagerare le possibilità dei suoi concorrenti di minare le attuali quote di mercato.

Facciamo un esempio: quale motore di ricerca utilizzate? Le statistiche dicono che il 92.26% di voi usa Google.
Esistono altri motori di ricerca per fare concorrenza a Google? Certo. Esistono Bing con una quota del 2.83% e Yahoo con l’1.59%.

Conoscete la parola più ricercata su Yahoo? Ebbene sì. La parola è “Google”.

Google è talmente importante che il termine “cercare su internet” è sull’Oxford Dictionary come “to google”.
E’ un’azienda che ha un verbo col suo nome sul vocabolario.

La concorrenza nel settore dei motori di ricerca è, dunque, inesistente.
Ma cambiamo ora prospettiva.

Se non l’avete mai vista, questa è la homepage di Google

La fonte di guadagno di Google è la pubblicità. Un mercato da 500 miliardi di dollari e di cui la “piccola” Google detiene solo il 3.4% della quota di mercato.
Ma vediamola ancora da un’altra prospettiva: Google è un’azienda di tecnologia.

In questo caso la quota di mercato di Google si riduce allo 0.24%.

Questa prospettiva permette di stare sotto i riflettori e lontani da ogni accusa di essere monopolisti.

COME LO STATO DIFENDE I MONOPOLI

Pensate che i monopoli siano cattivi? Pensate a quanto può essere cattivo chi li difende tramite delle leggi!

I monopoli sono, ad oggi, tutelati dalle leggi dello stato più disparate.

Senza parlare di lobby, provate a pensare al metodo più assoluto con cui lo stato si impegna per creare e tutelare monopoli: con l’istituto del brevetto.

Se il brevetto spinge all’innovazione per via della sicurezza di godere dei frutti di essa per decadi, dall’altra riduce la possibilità di miglioramenti incrementali a tale invenzione che limitano l’innovazione da parte dei newcomers.

LE MENZOGNE DELLA CONCORRENZA

Se i monopolisti hanno interesse nello stare lontani dai riflettori, le aziende in un regime di concorrenza perfetta si raccontano la storia opposta ritenendosi “in una lega differente rispetto ai concorrenti”.

La tentazione delle imprese è di ritenersi talmente diverse dai concorrenti da non esserne inficiati in alcun modo. Ovviamente erroneamente.

Immaginiamo di voler aprire un ristorante tirolese a Napoli. Sarebbe sicuramente l’unico ristorante tirolese della zona e non avreste la concorrenza di altri tirolesi.
Vi sembra tuttavia una buona idea? No. Perchè la vostra concorrenza saranno anche tutti gli altri ristoranti.

Ogni azienda che concorre sul mercato contro altre tenderà a raccontare la fiaba di avere degli attributi unici, ma la realtà è che i soldi nelle tasche dei consumatori sono limitati e in qualsiasi momento la concorrenza sarà come minimo all’interno del settore e secondariamente anche all’interno delle varie forme di svago.

Drammatizzazione del concetto di concorrenza: due tori identici che si incornano a vicenda.

Nel momento in cui vi trovate in un mercato altamente competitivo, la prima cosa sarà combattere per sopravvivere.
I margini saranno bassi ed anche le paghe. Verosimilmente pagherete ai dipendenti solo la paga minima e probabilmente metterete la nonna o i figli in cassa per aiutarvi a risparmiare qualche soldo.

Se un’azienda in un ambiente perfettamente concorrenziale fallisce nessuno se ne accorgerà: verrà sostituita da un’altra azienda equivalente.

CAPITALISMO E CONCORRENZA SONO OPPOSTI

Monopolio o concorrenza?

La premessa del capitalismo è l’accumulazione di capitale e, in una condizione di concorrenza perfetta, i profitti vengono bruciati dall’abbassamento dei prezzi.

A questo punto, interroghiamoci dunque non sulla contrapposizione tra capitalismo e socialismo, ma su una contrapposizione più sofisticata.

Avvantaggiare il capitalismo e dunque l’accumulazione di capitale sarà funzionale agli investimenti ed all’innovazione, come Google ci dimostra.

Avvantaggiare, di contro, la concorrenza limiterà i margini, farà calare gli investimenti e la velocità d’innovazione, ma avvantaggerà sul breve periodo i consumatori.

Voi cosa scegliereste?

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Written by Matteo Roncaglio

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